La notizia della morte di Cesare Colombo mi ha colto come uno schiaffo
improvviso, un'ingiustizia del destino. Pochi mesi fa l'avevo visto in
buona salute e, come sempre, ricco ancora di curiosità e di progetti.
Avevo letto da poco il suo libro 'La macchina del tempo' dove si
racconta della sua grande passione e del suo continuo indagare anche
come critico e storico un linguaggio così complesso come la fotografia.
Un fotografo che, partendo dal pressantotto si occupa di politica
attraverso le immagini per continuare nella ricerca negli archivi
storici, lavorare nelle aziende italiane di prestigio mettendo sempre al
centro l'uomo, costruire mostre, dibattiti, riunioni. Il nostro è stato
un rapporto di collaborazione ma anche di scambio di idee e di reciproca
stima e simpatia. La fotografia italiana perde un grande fotografo, un
uomo di cultura, una persona sensibile e civile.
In questi casi le parole non servono a colmare nessun vuoto, ci aiutano
solo per tenere viva la memoria di una persona cara.
Un abbraccio affettuoso alla famiglia.
Mauro Raffini
Di: mauro Raffini
↧
↧
Trending Articles
More Pages to Explore .....